L'espresso è ormai un vero simbolo tutto italiano che ha reso questa bevanda un vero e proprio must, riconoscibile dal suo odore intenso e dall'aroma ricco.
"Fatto sul momento", l'espresso ha un aroma molto concentrato proprio in virtù di un particolare processo di estrazione utilizzato.
"Fatto sul momento", l'espresso ha un aroma molto concentrato proprio in virtù di un particolare processo di estrazione utilizzato.
Il caffè è talmente presente nella nostra quotidianità che non deve deluderci, essere sgradevole, o non all'altezza delle nostre aspettative. Il caffè entra nelle nostre case, ci aspetta al bar, è un elemento aggregatore che scandisce i momenti della giornata, dal mattino alla sera. Riuscireste ad immaginare un risveglio senza caffè? Detto questo, ci viene da chiederci allora quali sono gli elementi che incidono sulla preparazione di un buon espresso.
Quali i consigli che possiamo seguire per ottenere una crema fine, di color nocciola, un aroma intenso dal corpo morbido e vellutato?
Quali i consigli che possiamo seguire per ottenere una crema fine, di color nocciola, un aroma intenso dal corpo morbido e vellutato?
La preparazione dell'espresso è un'alchimia determinata dalla combinazione di quattro fattori: una miscela di qualità, il giusto grado di macinatura, una macchina professionale e la manualità. Ognuno di questi elementi porta alla realizzazione di un espresso perfetto, che riconosciamo da tre indicatori: crema, corpo e aroma.
La crema, che contraddistingue l'espresso dagli altri metodi di preparazione, ha uno spessore di circa 3mm; il suo colore è dato dalla caramellizzazione degli zuccheri durante il processo di tostatura, mentre la tonalità e l'intensità sono indice delle qualità di caffè che compongono la miscela. La crema dovrebbe essere di color nocciola.
Ma da dove nasce l'idea e il bisogno dell'espresso?
Ma da dove nasce l'idea e il bisogno dell'espresso?
La nascita dell'espresso è probabilmente dovuta alla necessità di realizzare un caffè nel tempo più breve possibile per servirlo caldo... Ma è nel lontano 1855 (durante un'esposizione di Parigi e poi nel 1857 a Brescia) che viene presentata per la prima volta una macchina per fare il caffè
all'istante. E nel tempo una delle cose irrinunciabili è divenuto proprio il caffè espresso, buono da bere e da gustare solo se ne rispettate le tecniche di preparazione.
Il caffè, un mix di sapori e aromi abita le case delle famiglie italiane per deliziarne le giornate, dal risveglio alla sera. Anche il caffè al bar è un gesto che "arricchisce" la giornata di quel momento tutto per sé di relax e magia… perché a bere un buon caffè possiamo invitare anche qualcuno di speciale, ogni scusa è quella buona!
Il caffè, un mix di sapori e aromi abita le case delle famiglie italiane per deliziarne le giornate, dal risveglio alla sera. Anche il caffè al bar è un gesto che "arricchisce" la giornata di quel momento tutto per sé di relax e magia… perché a bere un buon caffè possiamo invitare anche qualcuno di speciale, ogni scusa è quella buona!
Entriamo allora nel vivo di cosa sapere per ottenere un buon espresso da bar. La prima cosa riguarda il macinacaffè, che dovrebbe essere dotato di macina elicoidale centrifuga, l'unica adatta a frantumare i chicchi in fini granuli con dimensione uniforme. Il grado di finezza della macinatura va scelto in base alle caratteristiche della macchina, della miscela e alle condizioni ambientali di umidità e temperatura; generalmente risulta più fine di quella da cui si ottiene il caffè da moka.
Miscela: affinché sia buona occorre saper mescolare il gusto, l'aroma ed il corpo dei vari caffè. Un'operazione fondamentale è la macinatura. Un buon caffè non dovrebbe essere né macinato troppo grosso per lasciarne intatti aroma e sapore, né troppo fine altrimenti si rischia di bruciarlo. Il macinino andrebbe regolato affinché una dose normale sia estratta in un arco di tempo compreso tra i 25 ed i 30 secondi. La pulizia del macinino deve essere accurata e costante per evitare le incrostazioni di caffè e la presenza di grasso che rovinerebbe il gusto del caffè.
L'espresso perfetto lo riconosciamo anche in base a dei criteri visivi, olfattivi, gustativi, tattili e retrolfattivi del contenuto della nostra tazzina.
Il colore della crema può variare da un giallo canarino al marrone, anche se il grado di colore ottimale è "nocciola". La crema più è consistente migliore è la qualità del caffè. Per verificare la consistenza della crema possiamo cospargerla di zucchero, lentamente. Se la crema è densa, oppone resistenza e lo zucchero scende più lentamente nel liquido. L'odore di caffè: deve avere aroma forte, intenso quasi rievocare l'amabile particolarità olfattiva del cioccolato. Al gusto, un buon espresso, dovrebbe invece risultare morbido, vellutato, non acido o troppo "amarognolo".
Miscela: affinché sia buona occorre saper mescolare il gusto, l'aroma ed il corpo dei vari caffè. Un'operazione fondamentale è la macinatura. Un buon caffè non dovrebbe essere né macinato troppo grosso per lasciarne intatti aroma e sapore, né troppo fine altrimenti si rischia di bruciarlo. Il macinino andrebbe regolato affinché una dose normale sia estratta in un arco di tempo compreso tra i 25 ed i 30 secondi. La pulizia del macinino deve essere accurata e costante per evitare le incrostazioni di caffè e la presenza di grasso che rovinerebbe il gusto del caffè.
L'espresso perfetto lo riconosciamo anche in base a dei criteri visivi, olfattivi, gustativi, tattili e retrolfattivi del contenuto della nostra tazzina.
Il colore della crema può variare da un giallo canarino al marrone, anche se il grado di colore ottimale è "nocciola". La crema più è consistente migliore è la qualità del caffè. Per verificare la consistenza della crema possiamo cospargerla di zucchero, lentamente. Se la crema è densa, oppone resistenza e lo zucchero scende più lentamente nel liquido. L'odore di caffè: deve avere aroma forte, intenso quasi rievocare l'amabile particolarità olfattiva del cioccolato. Al gusto, un buon espresso, dovrebbe invece risultare morbido, vellutato, non acido o troppo "amarognolo".
CHICCHI E POLVERE DI CAFFE
Il 50% degli aromi del caffo in grani degrada in 2 giorni, il 50% di quello macinato degrada in 2 ore, nell’espresso in tazzina il 50% degrada in 2 minuti.Il luogo migliore per conservare il caffè è il famoso “luogo fresco e asciutto” ossia una credenza o un pensile della cucina, lontano dal forno o dal motore del frigorifero e dove non batta il sole. No anche ai barattoli trasparenti, perché la luce catalizza il processo di irrancidimento.Il troppo caldo irrancidisce il caffè, tanto quanto il “troppo” freddo blocca gli aromi. Il frigorifero non è quindi il luogo migliore per tenere il caffè, a meno che non sia estate e non sia abbia a diposizione un luogo migliore e sufficientemente vicino alla caffettiera per stoccarlo – situazione frequente in molte cucine. Attenzione però ad usare un barattolo ermetico, perché il frigorifero è umido, e pieno di odori.Una soluzione sempre consigliabile è quella di acquistare confezioni piccole o il più possibile adeguate al consumo, così da evitare di bere caffè da pacchetti aperti mesi prima, che hanno inevitabilmente perso aroma e gusto.
Inoltre, un altro accorgimento da seguire è quello di lavare il contenitore, barattolo o scatola, ogni volta che vi si aggiunge caffè fresco. Gli estimatori di caffè che ricercano la perfezione, acquistano un macina caffè e il caffè in grani, così da macinarli al momento, come al bar.
(N.B. questo articolo l'ho trovato on-line molto molto tempo fa putroppo non riesco a recuperare ne il link ne l'autore se qualcuno avesse questo riferimento sarei felicissimo di inserire il link e tuti i dati possibili per identificare l'autore)
(N.B. questo articolo l'ho trovato on-line molto molto tempo fa putroppo non riesco a recuperare ne il link ne l'autore se qualcuno avesse questo riferimento sarei felicissimo di inserire il link e tuti i dati possibili per identificare l'autore)