Consigli per ASPIRAPOLVERE



Dal primo esemplare ideato da Murray Spangler e costruito con un ventilatore, un copricuscino di seta, una scatola di latta e un manico di scopa, sono nati un’infinità di modelli e con sistemi differenti. Prenderò in considerazione e elencherò i pro e i contro dei sistemi di filtraggio utilizzati per gli aspirapolvere domestici. Un consiglio che vale per tutti è non aspirateci ceneri, polvere di muratura e affini, se non specificatamente progettato per questo servizio. Se siete obbligati a farlo, fatelo per il minor tempo possibile e pulite spesso i filtri.
FILTRO AD ACQUA: E’ un sistema fallimentare, lo dimostra il fatto che se ne vedono sempre meno in commercio. Non tanto per la capacità filtrante ma per la poca praticità nell’utilizzo. Sono aspirapolvere molto pesanti e soprattutto, dopo l’uso, il serbatoio dell’acqua deve essere sempre pulito accuratamente.
FILTRO CICLONICO: Sono tutti quelli “senza sacco”. Ora il sistema è ampiamente usato a livello industriale dove dà ottimi risultati; il problema nasce nel ridurre le dimensioni mantenendone l’efficacia. Se si esclude un modello coperto da brevetto e molto costoso, tutti gli altri non hanno un funzionamento perfetto. I vantaggi: non c’è da impazzire nell’inserire un sacchetto nel suo alloggio (alle volte è veramente complicato), non c’è da acquistare e cercare i sacchetti giusti, non c’è pericolo che il sacco si rompa inondando di polvere il motore. Insomma non ha tutti quei problemi legati al sacchetto. Ma i filtri, perché l’aspirapolvere funzioni bene, devono essere sempre puliti, quindi dopo aver pulito casa, l’aspirapolvere deve essere svuotato e se si soffre di allergie alla polvere svuotare il contenitore non è l’ideale. Beh che dire.. il non avere il sacco è meraviglioso fino a quando i filtri non dovranno essere sostituiti, perché quando li dovrete sostituire, dovrete cercare il modello esatto dell’aspirapolvere, il modello giusto di filtro e montare il filtro nel modo indicato nel libretto istruzioni.


CON SACCO: Secondo me ancora oggi sono i migliori, a parte il trovare il sacchetto giusto (vi spiegherò più avanti come fare e come migliorare il filtraggio del vostro aspirapolvere), una volta pulita casa, l’aspirapolvere può essere immediatamente riposto, e se il sacco è pieno lo si tira via e lo si getta nel bidone senza sporcarsi. Fine della storia. I contro sono legati al sacco.
I SACCHETTI PER ASPIRAPOLVERE: Reperire quello giusto è semplicissimo. La prima cosa da fare é individuare maraca e modello. La marca è abbastanza facile, per il modello invece bisogna cercare la targhetta identificativa, che di solito è sotto l’aspirapolvere. Il modello può essere identificato in questo modo: é preceduto solitamente da Mod. oppure da Type. L’altro passo è trovare i sacchi di buona qualità che non vanno di pari passo con il prezzo. Un buon sacchetto allunga la vita del vostro aspirapolvere anche del 100%.
SACCHI IN CARTA: Il problema principale del sacchetto di carta é il materiale con cui è stato realizzato: se è di bassa qualità, si strapperà, si scollerà o uscirà dalla sede. Riconoscere un buon sacchetto non è così facile; le ditte produttrici non scrivono gli strati di carta con cui è fatto il sacchetto; quindi si capisce la qualità solamente dopo l’uso. Il consiglio che posso dare è comprare sacchi in un negozio specializzato.
SACCHETTI IN MICROPOR: Sono quelli di “stoffa” e sono quasi sempre di qualità superiore rispetto a quelli di carta, ma anche di questi ne esistono con 1,2 o 3 strati . Una volta aperta la confezione, basta toccarli per capire lo spessore del micropor. Non sono realizzati per essere svuotati e poi riutilizzati ma in emergenza si può fare.